C’è chi mette una etichetta sulla webcam per paura di essere spiato inconsapevolmente dagli hacker quando il PC è acceso e chi, noncurante di tutto, arriva anche a digitare le password durante le videochiamate. a quanto pare la privacy è a rischio se si fa questa ultima cosa utilizzando sistemi di video messaggistica come Skype. Un team di ricerca internazionale con coinvolte l’Università di Padova, la Sapienza di Roma e l’Università Irvine della California, ha scoperto che dai rumori della tastiera durante la digitazione dei propri dati personali è possibile risalire alle lettere che sono state cliccate. Forse non lo avete mai notato, ma i tasti delle tastiere emettono suoni differenti, e attraverso al riconoscimento sonoro è possibile individuare la sequenza di tasti utilizzati per comporre parole e password.
La ricerca è nata per caso, durante una chiamata Skype di gruppo tra Italia e Stati Uniti. Il rumore di fondo che si sentiva durante la videochiamata ha fatto sorgere il dubbio ai partecipanti che si sono lanciati nella ricerca successiva da spostare su piano scientifico. Fino a quel momento gli studi di settore avevano sempre considerato la modalità di scrittura e utilizzo di chi si trovava davanti la tastiera, ma con questa nuova indagine si è visto che non è importante vedere le abitudini di digitazione del singolo utente per arrivare a capirne le parole realizzate.
Attraverso i software VoIP come Skype, Google Hangouts, Viber, ooVoo, Evaphone, PoivY, e i relativi rumori della tastiera è stato scoperto che le probabilità di individuare una password, un indirizzo email o un codice digitato al pc sono risultate possibili tra il 42 e il 92 per cento, a seconda di quanto si conosce lo stile del dattilografo e la tastiera utilizzata.
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