E’ ormai da diversi anni a questa parte che i principali produttori di dispositivi tecnologici come smartphone e tablet, hanno iniziato a sviluppare nuovi sistemi che riescano ad assicurare ai consumatori una maggiore sicurezza, impedendo accessi indesiderati da parte di sconosciuti e rendendo inutilizzabili i dispositivi nel caso in cui dovessero essere rubati, ed è in questi casi che i sistemi biometrici si rivelano utili per consentire l’accesso esclusivamente ai proprietari dei dispositivi.
Questi sistemi spaziano dai sensori di riconoscimento delle impronte digitali al riconoscimento del volto fino al più recente sistema di scansione dell’iride, quest’ultimo integrato anche nella nuova linea di smartphone top di gamma Samsung Galaxy S8. In molti, da quando questo sistema è stato presentato, hanno visto un ulteriore ostacolo per i ladri, ma un video pubblicato in questi giorni svela, al contrario, come il riconoscimento dell’iride non sia poi così sicuro come ipotizzato da molti. Un gruppo di hacker ha dimostrato come è possibile aggirare questo sistema di sicurezza, permettendo l’accesso al dispositivo.
La scoperta è stata fatta dal gruppo di hacker tedeschi Chaos Computer Club, che già in passato aveva messo a dura prova i sistemi di sicurezza biometrici, aggirando il sensore di impronte digitali della Apple in un iPhone 5S, riuscendo ad entrare nel dispositivo. Questa volta ad attirare l’attenzione degli hacker è stato il nuovo Galaxy S8 di Samsung, la linea di dispositivi top di gamma che di recente ha superato le 10 milioni di unità vendute.
I nuovi dispositivi sono infatti dotati del sistema di riconoscimento dell’iride, considerato un sistema di sicurezza ancora più sicuro da parte di Samsung perchè l’iride dell’occhio di una persona non può essere replicato, rendendo ancora più complesso aggirare il sistema. Gli hacker, tuttavia, hanno deciso di mettere alla prova le proprie abilità, aguzzando l’ingegno per dimostrare il contrario. E’ così che gli hacker hanno semplicemente usato una fotocamera digitale per scattare una foto del proprietario di un Galaxy S8, mettendo in primo piano la zona dell’occhio. La foto è stata stampata con una stampante laser e ad essa è stata applicata una lente a contatto per rendere l’immagine ancora più realistica. A questo punto l’immagine è stata sottoposta alla scansione dell’iride del Galaxy S8, e gli hacker sono riusciti ad entrare nel dispositivo.
Certamente è importante evidenziare come non sia semplice ottenere una foto di qualità del proprietario di uno smartphone che consenta di aggirare il sistema di scansione dell’iride, ma è altrettanto vero che l’azione compiuta dagli hacker tedeschi serve solo a confermare che anche la scansione dell’iride può essere aggirata e non offre quel livello di sicurezza che in tanti sperano. Detto questo non si esclude che futuri aggiornamenti possano riuscire a migliorare la qualità di questo sistema biometrico sui Galaxy S8 e non solo.
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