Il 5G fa davvero male?
C’era d’aspettarselo. Dove i dati sono così poco chiari sui possibili effetti dannosi del 5G, dove c’è omissione da parte delle Compagnie telefoniche che hanno nuovi e tanti interessi per immettere un nuovo prodotto che frutterà loro Milioni di Euro senza dare certezza agli utenti. Dove un Ministero della Salute non si Esprime, Dove un Ministero delle Comunicazione e il MISE permettono tutto, un Sindaco coscienzioso ha detto no ad un possibile pericolo per la salute sua, dei suoi cari e suoi concittadini. Onore al merito di chi ha avuto il coraggio di dire NO a qualcosa di cui si parla troppo poco.
Il Sindaco ha emanato un’ordinanza, divieto di sperimentazione e/o installazione del 5G.
Il Dott. Avv. Raffaello Carmelo Ripoli ha ben impostato la propria ordinanza inviandola a tutti gli Enti competenti per materia. Le motivazioni, più che condivisibili, parlano chiaro: da quanto fino ad oggi reso pubblico, il 5G trasmette in modo più invasivo rispetto alle altre tecnologie 2G, 3G e 4G. Il Sindaco di fatto non si oppone allo sviluppo tecnologico, vuole assicurarsi che non sia dannoso. Appena Autorità competenti (a cui fa riferimento) dimostreranno che non produce danni sarà sua premura installare le antenne 5G.
ORDINANZA:
Visto che il Consiglio dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ad esito della consultazione pubblica avviata con la delibera n. 89/18/CONS, ha approvato con delibera n. 231/18/CONS le procedure per l’assegnazione e le regole per l’utilizzo delle frequenze disponibili nelle bande 694-790 MHz, 3600-3800 MHz e 26.5-27.5 GHz per sistemi di comunicazioni elettroniche di quinta generazione (5G);
che il 5G si basa su microonde a radiofrequenze più elevate dei precedenti standard tecnologici, anche dette onde millimetriche, che comportano due implicazioni principali: maggiore energia trasferita ai mezzi in cui le radiofrequenze vengono assorbite (in particolare i tessuti umani) e minore penetrazione nelle strutture solide, per cui vi è la necessita di un maggior numero di ripetitori (a parità di potenza) per garantire il servizio;
che le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia. multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne che. inevitabilmente, andranno a sommarsi alle decine di migliaia di Stazioni Radio Base ancora operative per gli standard tecnologici di comunicazione senza fili 2Cà, 3G, 4CJ oltre alle migliaia di ripetitori Wi-Fi attivi:
che il documento pubblicato nel 2019 dal Comitato scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti (SCHEER) della Commissione europea affermando come il “5G} lascia aperta la possibilità di conseguenze biologiche ” ha evidenziato un chiaro segnale agli Stati membri, soprattutto all’Italia. sui pericoli sociosanitari derivabili dall’attivazione ubiquitaria del 5G (che rileva gravissime criticità, in parte sconosciute sui problemi di salute e sicurezza dati) confermando l’urgente necessità di un intervento normativo nei riguardi della diffusione di tale nuova tecnologia
che è stato dimostrato in quattro studi (Rea 1991 Havas 2006, 2010, McCarty et al. 201 1) che è possibile identificare persone con ipersensibilità elettromagnetica e dimostrare che possono essere testati usando risposte obiettive, misurabili. dimostrando che questi soggetti sono realmente ipersensibili se confrontati con i normali controlli:
che altri studi dimostrano che ci sono veri e propri cambiamenti fisiologici nei soggetti con Elettrosensibilità e che due studi (De Luca, Raskovic Pacifico, l’hai. Korkina 2011 e Irigaray, Caccamo, Belpomme 2018) hanno dimostrato che le persone elettrosensibili hanno alti livelli di stress ossidativo e una prevalenza di alcuni polimorfismi genetici. che potrebbero suggerire una predisposizione genetica;
che il Parlamento Europeo nella Risoluzione del 2009 e l’Assemblea del Consiglio d’Europa con la Risoluzione no 1815 del 201 1 hanno richiamato gli stati membri a riconoscere l’Elettrosensibilità come una disabilità, al fine di dare pari opportunità alle persone che ne sono colpite:
che. riscontrati gli “effèlli nocivi sulla salute umana“. il 15 Gennaio 2019 il TAR del Lazio ha quindi condannato i ministeri di salute, ambiente e pubblica istruzione a promuovere un’adeguata campagna informativa “avente ad oggetto l’individuazione delle corrette modalità d’uso degli apparecchi di telefonia mobile”, mentre una serie di sentenze emesse nell’ultimo decennio dalla magistratura internazionale e italiana attestano il danno da elettrosmog. l’elettrosensibilità e il nesso causale telefonino=cancro, anche oltre ogni ragionevole dubbio (Cassazione 2012), tanto che note compagnie internazionali di assicurazione come Swiss Re e Llyoid’s non ne coprono più il danno;
che spetta al Sindaco di accertarsi nelle competenti sedi, per le conseguenze di ordine sanitario, che dovessero manifestarsi a breve, medio e lungo termine nella popolazione residente nel territorio comunale;
che spetta al Sindaco. nella Sua veste di ufficiale di Governo e massima autorità sanitaria locale in ossequio all’art. 32 della Costituzione ed al principio di precauzione sancito dal diritto comunitario e dall’art. 3-ter del D. L.vo n. 152/2006, al fine di fronteggiare la minaccia di danni gravi ed irreversibili per i cittadini di adottare le migliori tecnologie disponibili e di assumere ogni misura e cautela volte a ridurre significativamente e, ove possibile. eliminare l’inquinamento elettromagnetico e le emissioni prodotte ed i rischi per la salute della popolazione:
che nel 2011 la IARC (International Agency for Research on Cancer) ha classificato i campi elettromagnetici delle radiofrequenze come possibili cancerogeni per l’uomo e che l’I novembre 2018 il National Toxicoloo Program ha diffuso il rapporto finale di uno studio su cavie animali dal quale è emersa una «chiara evidenza che i ratti maschi esposti ad alti livelli di radiazioni da radiofrequenza, come 2G e 3G, sviluppino rari tumori delle cellule nervose del cuore». Il rapporto aggiunge anche che esistono anche «alcune evidenze di tumori al cervello e alle ghiandole surrenali». E qui si sta parlando ancora di 2G e 3G. ma ora si vuol introdurre in modo ubiquitario, capillare e permanente il 5G;
che nel marzo 2018, inoltre, sono stati diffusi i primi risultati dello studio condotto in Italia dall’Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di ricerca sul cancro Cesare Maltoni), che ha considerato esposizioni alle radiofrequenze della telefonia mobile mille volte inferiori a quelle utilizzate nello studio sui telefoni cellulari del National Toxicologic Program. riscontrando gli stessi tipi di tumore. Infatti, sono emersi aumenti statisticamente significativi nell’incidenza degli schwannomi maligni. tumori rari delle cellule nervose del cuore. nei ratti maschi del gruppo esposto all’intensità di campo più alta, 50 V/m. Inoltre, gli studiosi hanno individuato un aumento dell’incidenza di altre lesioni. già riscontrate nello studio dell’NTP: iperplasia delle cellule di Schwann e gliomi maligni (tumori del cervello) alla dose più elevata:
Tanto premesso, visto e considerato
Visto l’art. 54 c.4 Decreto legislativo 267/2000
ORDINA
di vietare a chiunque la sperimentazione o l’installazione del 5G sul territorio del Comune in attesa della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International Agencyfor Research on Cancer, applicando il principio precauzionale sancito dall’Unione Europea, prendendo in riferimento i dati scientifici più aggiornati, indipendenti da legami con l’industria e già disponibili sugli effetti delle radiofrequenze, estremamente pericolose per la salute dell’uomo;
invia la presente ordinanza a:
Ai Responsabili di settore del Comune di Scanzano Jonico; Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni; Presidente della Repubblica; Presidente del Consiglio dei Ministri; Ministro della salute; Ministro dello sviluppo; Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; Ministro dell’Interno.
Le prime reti 5G sono già state attivate senza troppo clamore (ne comunicazione) da Vodafone e TIM in città quali Milano, Roma, Torino, Bologna e Napoli. In alcune zone si sperimenta e si raccolgono i dati . Seguiranno poi città quali Verona, Firenze, Matera e Bari. la diffusione vorrebbe estendersi in tutta Italia entro il 2021.
Sono piovute anche tantissime critiche per una persona che – priva d’interesse economico – cerca di verificare se ci siano tutti gli elementi di sicurezza per i suoi concittadini. Una presa di posizione d’ammirare e che spero ne faccia seguire delle nuove per la salute di tutti. Se verrà dimostrato da un’Ente Superpartes la non cancerogenicità di tale reti, sia il Sindaco di Scanzano Jonico , ma tutti quanti, saremo ben contenti di viaggiare in 5G. Speriamo che il Potere Economico non sia più forte della Salute Pubblica.
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