Lo smartphone è ormai diventato una parte integrante della vita di milioni di persone, grazie alla comodità di poter accedere in mobilità a tantissime informazioni e servizi utili in qualsiasi momento, ma causando, in determinati casi, anche una vera e propria dipendenza.
Può essere impressionante la quantità di dati gestiti giornalmente da uno smartphone, ed è proprio analizzando queste informazioni che un gruppo di ricercatori statunitensi sarebbe in grado di capire se e quanto una persona presenta sintomi riconducibili alla depressione.
Un gruppo di ricerca della Northwestern Medicine, ha svelato i dati di uno studio condotto su 28 persone, che ha evidenziato come analizzando determinati dati raccolti da uno smartphone, è possibile comprendere se il proprietario è affetto da depressione.
Sulle 28 persone che hanno partecipato allo studio, 14 hanno presentato sintomi riconducibili alla depressione, al contrario dell’altra metà.
Chi non è affetto da depressione, secondo il Northwestern Medicine, utilizza lo smartphone in media 17 minuti al giorno e si sposta continuamente nel corso della giornata.
I soggetti depressi, invece, trascorrerebbero in media 68 minuti al giorno utilizzando lo smartphone e, in base ai dati del GPS, starebbero quasi sempre a casa, visitando comunque un numero ridotto di luoghi nell’arco della giornata, preferendo quindi isolarsi dal resto del mondo.
Secondo lo studio, questo sistema consentirebbe di scoprire se una persona è affetta da depressione senza bisogno di porre delle domande, offrendo una precisione dell’87%.
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