Negli ultimi anni, purtroppo, la minaccia terroristica ha raggiunto livelli sempre più pericolosi in tutto il mondo, arrivando a colpire persino l’Europa con gli attacchi rivendicati dall’ISIS, che hanno colpito Parigi e Bruxelles, causando decine di morti innocenti e feriti e aprendo un nuovo capitolo nella lotta al terrorismo, attraverso l’adozione di misure di sicurezza ancora più stringenti che consentano di individuare cellule terroristiche e tentando di prevenire nuovi attacchi che potrebbero provocare altre morti.
La lotta al terrorismo, mai come in questo periodo storico, si muove tuttavia anche sul web, essendo la rete uno degli strumenti utilizzati dall’ISIS per diffondere la sua propaganda e per reclutare nuovi adepti da addestrare, ed è anche per questo che si rende assolutamente indispensabile per le autorità la collaborazione dei principali colossi del web come piattaforme social e di condivisione che potrebbero essere sfruttate dai terroristi per comunicare. E’ anche per questo che, secondo alcune nuove indiscrezioni, due giganti del calibro di Facebook e YouTube avrebbero iniziato a sviluppare una tecnologia che consentirebbe di individuare e rimuovere video dai contenuti violenti, come quelli che nel corso degli ultimi anni sono stati diffusi da gruppi riconducibili all’ISIS, e che sempre più spesso mostrano
terribili esecuzioni.
Abbiamo già visto in molte occasioni come i principali colossi del web tra cui Google, Twitter, Facebook e Microsoft, abbiano intensificato i propri sforzi nel contrastare i fenomeni di razzismo e odio online, siglando ad esempio un nuovo codice di comportamento attraverso il quale le società si sono impegnate a prendere in considerazione le segnalazioni inviate dagli utenti, analizzando i contenuti incriminati e rimuovendoli se necessario. Riguardo al terrorismo, in particolare, i CEO di Facebook e Twitter, Jack Dorsey e Mark Zuckerberg, sono finiti nel mirino di un gruppo che sostiene l’ISIS in un video che mostrava le immagini dei due amministratori delegati avvolti dal fuoco e con inquietanti fori di proiettili, a causa delle misure di sicurezza adottate dai due social network, che si sono impegnate a chiudere gli account di propaganda utilizzati dai terroristi e dai gruppi che li sostengono, sui principali social media.
Ebbene, stando alle ultime rivelazioni diffuse dai media statunitensi, Facebook e YouTube avrebbero iniziato a sviluppare una nuova tecnologia da utilizzare sul web, che una volta in azione consentirebbe di identificare i video particolarmente violenti e di natura terrorista, come quelli costantemente diffusi dall’ISIS, per impedirne la diffusione contrastando in questo modo la propaganda ed impedendo che i filmati in questione possano essere diffusi attraverso le principali piattaforme social e di condivisione utilizzate da milioni di persone nel mondo. La tecnologia sarebbe simile a quella già utilizzata per rimuovere i contenuti coperti dal copyright, e in sostanza si baserebbe su un database contenente immagini vietate che la tecnologia utilizzerebbe per confrontare il contenuti dei video e decidere, quindi, se i contenuti devono essere rimossi o meno.
Sebbene YouTube e Facebook non abbiano rilasciato commenti al riguardo, lo sviluppo di questa tecnologia arriva a qualche settimana di distanza dalla decisione del padre di una delle vittime degli attentati di Parigi del novembre 2015, che ha fatto causa a Google, Twitter e Facebook accusando i colossi del web di aver contribuito, involontariamente, ad aiutare i terroristi responsabili delle stragi, offrendo l’accesso a strumenti di comunicazione per la propaganda e di non aver fatto abbastanza per contrastare questo fenomeno.
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