Partiamo dal presupposto che nessuno conosce meglio un luogo di chi ci vive. Aggiungiamoci pure, che un viaggio senza alcuna occasione di immersione nella vita locale, è un viaggio a metà.
Così, il 15 dicembre del 1975, il Ministero del Turismo delle Bahamas ha una lungimirante intuizione e decide di avviare un nuovo programma per favorire significativi scambi culturali tra i visitatori e la popolazione locale. Un programma unico, pluripremiato, che da cinquant’anni offre ai visitatori un’esperienza autentica, un’opportunità irripetibile di conoscere la cultura, le tradizioni e lo stile di vita dell’Arcipelago direttamente dai bahamiani, rendendoli parte della vita comunitaria e generando ricordi duraturi e condivisi con i residenti.
Questo programma però, è possibile solo grazie ai volontari locali che aprono le loro case e generosamente condividono la loro vita quotidiana e il loro amore per queste isole. Chiedete a chiunque sia entrato in contatto con il programma People-to-People: vi dirà che è il modo più veloce e migliore per trovare la frittura di pesce più gustosa su Arawak Cay a Nassau, per raggiungere le spiagge più appartate di Long Island e per scoprire gli angoli più fotogenici del Lucayan National Park di Freeport.
Tutto grazie, ad esempio, a Stephen e Terry Bellot, proprietari di un’azienda di giardinaggio a Nassau, che organizzano cene per i turisti che desiderano entrare in contatto con le persone dei luoghi che visitano. I Bellot invitano la loro famiglia e i loro amici, i loro vicini e i figli dei loro vicini e servono un banchetto tradizionale delle Bahamas. Oppure alla signora Beverly Wallace-Whitfield, volontaria dagli inizi del programma e, da allora, oltre ad accogliere gli ospiti nella propria casa per un elegante tè pomeridiano, si impegna attivamente in qualità di facilitatrice dei seminari e workshop del progetto sia a Nassau che nelle Family Island.
C’è anche il Reverendo Harrison King, residente nel piccolo insediamento di Zonicle Hill a Cat Island, il quale, durante le sue cene da ambasciatore di People-to-People, condivide pietanze tipiche come manioca bollita, patate dolci, zucca, frittelle di strombo, insalata verde e di cavolo, piselli e riso, cernia, strombo, ali di pollo all’aglio, pane di mais, crostata di cocco, e molto altro, narrando al contempo la ricca storia dell’isola, la sua musica e la sua cultura, con un’ospitalità esemplare e tanto calore.
A Bimini invece, la signora Antoinette Rolle con il suo contagioso spirito accogliente, ha spinto molti visitatori a tornare sull’isola per condividere ancora momenti di ospitalità con lei.
Isola che vai ospite che trovi: il programma People-to-People ha trovato ben 500 volontari tra 10 differenti isole dell’Arcipelago, a partire da Nassau e Paradise Island, Abaco, Andros, Bimini, Exuma, Eleuthera, Harbour Island, Cat Island, San Salvador e Grand Bahama.
Ognuno di questi 500 bahamiani ha la sua personale storia e percezione del luogo da cui proviene da condividere, oltre alle isole stesse che nella loro diversità sono fonte di scoperta e di arricchimento. Insomma, da 50 anni il People-to-People non cessa di essere un’immersione culturale “[…] un’esperienza che va oltre la semplice visita turistica perché fatta con il cuore”, Beverly Wallace-Whitfield, ambasciatrice P-to-P.
Trova la tua isola e il tuo ambasciatore qui.
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